Comunicato della ReteZWL per la manifestazione del 18/19 gennaio alla Pisana

Comunicato del 12 gennaio 2012

 

MANIFESTAZIONE al CONSIGLIO REGIONALE 18-19 GENNAIO 2012 

 

 

 

·       PER L’APPROVAZIONE DELLA LEGGE 241 DI INIZIATIVA POPOLARE SUL CICLO ALTERNATIVO DEI RIFIUTI,

 

·      CONTRO LA COSTRUZIONE DI NUOVI INCENERITORI DI RIFIUTI E DI NUOVE MEGADISCARICHE DI TALQUALE,

 

·      PER UN PIANO RIFIUTI CHE PREVEDA LA RACCOLTA PORTA A PORTA SPINTA A ROMA ED IN TUTTO IL LAZIO E I NUOVI IMPIANTI DI RICICLO E COMPOSTAGGIO.


A distanza di due anni dal deposito delle dodicimila firme per la proposta di Legge regionale n. 241, e dopo una ingiustificata serie di rinvii e chiare violazioni regolamentari, finalmente assisteremo al prossimo dibattito in Aula regionale nei giorni 18 e 19 gennaio prossimi.

 

La conferenza dei capigruppo regionali ieri, in contemporanea presenza alla Pisana dei Comitati mobilitati dalla Rete Zero Waste Lazio, ha finalmente fissato la data della discussione finale e della votazione del Piano rifiuti e la discussione di merito della proposta di Legge regionale n. 241.

 

Mentre prosegue imperterrita l’azione del Commissario straordinario nell’emissione di decreti ed ordinanze che vanno nel senso opposto alla affermazione di un ciclo rifiuti in linea con le Direttive europee ed il T.U. 152/2006, assistiamo da un lato ad un sostanziale immobilismo dell’avanzamento della raccolta differenziata a Roma da parte di AMA dall’altro all’ammissione che Malagrotta dovrà restare in esercizio almeno per tutto il 2012.

 

Nella recentissima ordinanza  del 29 dicembre 2012 infatti il Commissario Pegoraro afferma senza ombra di dubbio che la proroga di esercizio per Malagrotta sarà per OLTRE SEI MESI e che sarà possibile conferire ULTERIORI 1,28 MILIONI DI TONNELLATE di rifiuti  indifferenziati “talquale”, pratica che costituisce l’avvio della procedura di infrazione e prossima sanzione dalla Corte di giustizia europea.

 

Del resto avevamo già dichiarato come Rete l’assoluta inadeguatezza della filiera impiantistica di trattamento, dal momento che esistono quattro impianti di selezione dei rifiuti indifferenziati che seppure fossero tutti in funzione al massimo della capacità potrebbero trattare soltanto 2.500 invece delle oltre 4.000  tonnellate/giorno di “talquale”.

 

Ricordiamo che l’attuale funzione di questi impianti di selezione è la produzione di CDR (Combustibile Derivato da Rifiuti), costituito da uno scarso 30% di carta – cartone - plastica da incenerire non si sa bene dove visto che:

 

1.     l’inceneritore di Colleferro è in chiusura per esaurimento dei contributi CIP6 (soldi pubblici dalle bollette energetiche senza cui questi impianti non reggono),

 

2.     il gassificatore di Malagrotta è fermo per manutenzione (ma risulta ancora NON collaudato per problemi seri di funzionamento con il pessimo CDR prodotto a Roma),

 

3.     il gassificatore di Albano ha visto annullata l’autorizzazione dal TAR Lazio ed aspetta il “miracolo” dal Consiglio di stato (dopo le decine di irregolarità rilevate in fase di progetto e di procedura),

 

4.     l’inceneritore di S. Vittore (FR) è l’unico in esercizio per sole 90mila tonnellate/anno contro le potenziali 500mila tonnellate/anno producibili con i quattro impianti di Roma !!!!

 

Forse è proprio la residuale esistenza di questo inceneritore di S. Vittore, di proprietà di ACEA spa su cui c’è un progetto di raddoppio di capacità di trattamento, che ha orientato la sconsiderata scelta di localizzare il “quinto impianto di selezione” di ROMA a ridosso della Selva di Paliano (FR), una delle Oasi naturale protette più a rischio in Italia. Ricordiamo che solo recentemente i Comitati della Rete di Tutela della Valle del Sacco hanno vinto la battaglia contro la localizzazione di un impianto a biomassa nello stesso sito !!!

 

Riteniamo quindi oggi impensabile gestire una fase di preemergenza, generata da decenni di inerzia dei diversi governi regionali avvicendati, con soluzioni improvvisate basate sulla ricerca di un “buco” in cui appoggiare “provvisoriamente” rifiuti per tre anni…. ammettendo insieme che occorre almeno un anno per costruire il “quinto impianto di selezione” e quindi ammettendo che da qualche parte il rifiuto “talquale” si porterà, FORSE a Malagrotta visto che li riceve da 35 anni ??

 

Ma la stessa previsione di costruzione di nuovi inceneritori è una trappola ideologica, visto che lo stesso Piano regionale ammette che i tempi per costruire un nuovo inceneritore sono di 4-5 ANNI !!! Ma forse sono anche di 7-8 anni se consideriamo i tempi dei ricorsi al TAR dei cittadini: e si pensa di gestire la tanto minacciata emergenza a Roma con questo tipo di scelte ??

 

Quindi nel Lazio la presenza oggi di un quadro di debolezza strutturale della filiera “indifferenziata” è plateale: le discariche sono tutte esaurite o in via di rapido esaurimento, non ci sono sufficienti impianti di preselezione per produrre il famigerato CDR e soprattutto non ci sono,  per nostra fortuna, inceneritori sufficienti ed efficienti adeguati.

 

Per questo manifestiamo  anche contro un Piano rifiuti Polverini irricevibile, che da un lato afferma di voler rispettare la legge ed avviare la raccolta differenziata porta a porta sino al 65% a fine 2012 senza dimensionarne le modalità operative concrete mentre prevede nello stesso documento uno “scenario di controllo” che invece dimensiona esattamente impianti di produzione di CDR ed inceneritori /discariche per bruciare quanto estraibile dall’attuale enorme massa di rifiuti indifferenziati di 2,8 milioni di tonnellate/anno pari all’ 85% del prodotto.

 

Chiediamo alla Regione Lazio oggi di prendere atto che la politica, sia di centrosinistra ieri che di centrodestra oggi, ha fallito nel riproporre questa primitiva ed illegittima pratica di bruciare e sotterrare rifiuti.

 

La proposta alternativa di legge n. 241 di iniziativa popolare sulla gestione dei rifiuti, depositata dalla associazione Non Bruciamoci il Futuro che si occupa esclusivamente di rifiuti dal 2008, oggi all’esame della Regione è l’unica alternativa possibile e realizzabile in brevissimo tempo, con costi industriali pari a un ventesimo e con una occupazione indotta pari a venti volte l’attuale.

 

La ricetta è semplice:

 

·       raccolta differenziata porta a porta spinta obbligatoria per legge a Roma ed in tutto il Lazio

 

·       realizzazione di impianti di selezione meccanica di carta/ plastica/ vetro/ metalli dalla raccolta differenziata che modifica degli impianti attuali per il recupero di materiali da raccolta indifferenziata senza produrre il CDR,

 

·       realizzazione di impianti di compostaggio e digestori anaerobici per il recupero dell’organico

 

·       definitivo scioglimento del monopolio di fatto AMA-Cerroni, in cui AMA farà solo raccolta – riciclo – recupero di materiali e Cerroni solo smaltimento di quanto resta dopo il recupero

 

·       proprietà pubblica dei nuovi siti di smaltimento, con discariche ad almeno 5 km da abitato

 

·       proprietà e gestione pubblica di centraline di monitoraggio dei fumi su internet /real-time.

 

La chiusura della megadiscarica di Malagrotta, obiettivo irrinunciabile che sosteniamo da anni come comitati e cittadini di Roma e Comuni confinanti della Provincia, non può essere l’occasione di aprire tre nuove discariche (Riano-Corcolle-Fiumicino) continuando lo scempio ambientale, ma deve essere l’occasione di varare un Piano Straordinario di raccolta porta a porta spinta nella città di Roma

 

In questo quadro si inserisce la Strategia Rifiuti Zero, che già da anni è stata lanciata in Italia e nel mondo dal prof. Paul Connett, che rappresenta l’unica soluzione ecologicamente e socialmente sostenibile e che è stata rilanciata dalla recente costruzione della Rete Zero Waste Lazio, una rete costruita “dal basso” che vuole diffondere cultura ed informazione e mobilitare i cittadini e gli amministratori comunali e provinciali su questo tema.

 

Solo la presa d’atto che oggi dobbiamo combattere contro qualsiasi tecnologia di incenerimento e di distruzione di materia ed energia può avviare la consapevolezza che il recupero/riciclo è una imprescindibile esigenza del ciclo produttivo industriale, che è il solo ciclo ecologicamente ad impatto zero e che è il solo ciclo sperimentato concretamente e che produce una riduzione di venti volte dell’investimento in infrastrutture destinandolo all’investimento in occupazione locale e partecipazione democratica dei cittadini.

 

Partendo dall’obiettivo di introdurre l’obbligatorietà del sistema di raccolta differenziata porta a porta, del sistema di conferimento dei materiali differenziati presso le piattaforme CONAI per la frazione secca e di impianti di compostaggio di bacino per la frazione umida, si pone il superamento definitivo del sistema “cassonetto indifferenziato” quale modalità incompatibile con la priorità del riciclo/recupero, lasciando come la legge impone la fase dello smaltimento quale fase effettivamente residuale.

 

Dai cittadini ai Sindaci, dai Sindaci alle Province , dai Sindaci e dalle Province agli imprenditori che vogliono oggi investire in un settore di green economy che risulta oggi  l’unica forma di imprenditoria non assistita da contributi pubblici, come la truffa dei CIP6 ed i certificati verdi per gli inceneritori, ed in grado di assicurare la tutela sanitaria - ambientale ed insieme l’occupazione locale con basso tasso di investimento.

 

Rete Zero Waste Lazio:  Ass.ne Non Bruciamoci il Futuro, Ass.ne Diritto al Futuro/Rete Naz. Rifiuti Zero, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Fiumicino, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Riano, Ass.ne Comitato Rifiuti Zero Corcolle, Coordinamento Rifiuti Zero Rieti, Ass.ne Grilli Viterbesi, Eco della Rete Frosinone, Forum ambientalista Valle del Sacco (Colleferro), Coordinamento Naz. Spiaggia Bene Comune, Ass.ne Ostia che cammina – Mun. 13 Roma, Ass.ne Grilli Eretini Monterotondo (RM), Ass.ne Piazza Pulita  Civitavecchia (RM), Ass.ne Vivere in Salute-Canale Monterano (RM), Ass.ne Naz. Robin Hood Lazio, Casa dei Diritti sociali FOCUS-Roma, Ass.ne Apertamente Oriolo Romano (VT), Comitato Rifiuti Zero Lago Bracciano(RM), Rete dei Cittadini di Aprilia (LT), Ass.ne Salviamo Bracciano (RM), Casa Internazionale delle Donna Roma, Forum Otherearth Roma, Ass. Giuristi Democratici Roma, Ass. cult. Il Calabrone Trevignano(RM), Ass. POSTRIBU’ Onlus Rieti, Cittadinanzattiva Rieti, Comitato di quartiere Villaggio Adriano (Tivoli), Ass. Porto di Terra (Riano), Comitato di quartiere Parco della Vittoria (RM), Coldiretti Tivoli, Ass. Donne per la rivoluzione gentile (RM), Legambiente Garbatella (RM),

 

Hanno aderito inoltre:  ANPAS nazionale e Regione Lazio, Italia Nostra – Roma e Regione Lazio, Ass. Fare Verde Onlus - Roma e Regione Lazio,

 

 

 

PER ADESIONI UFFICIALI ED INFO:      zerowastelazio@gmail.com